La fiaba come patrimonio di un immaginario condiviso ha sempre portato con sé varianti di se stessa. Con chiavi di volta in volta via via differenti – in cui a cambiare è il punto di vista, in cui i ruoli si invertono, in cui il dialogo tra immagine e testo assume modalità insolite, in cui il finale si trasforma, in cui il contesto appare del tutto nuovo – la fiaba continua a essere un terreno fertilissimo per poter scoprire attraverso una narrazione fantastica le radici più profonde e più autentiche dell’essere umano.

In questo breve seminario l’obiettivo è quello di vedere, attraverso il vasto catalogo di una casa editrice come Orecchio acerbo, quali possono essere i diversi percorsi narrativi che una fiaba può prendere, se ne studieranno nel dettaglio i meccanismi interni e gli esiti anche e soprattutto in una prospettiva che tenga conto di testo e immagine come codici comunicativi paritetici. Da questa riflessione si potranno dedurre, in un lavoro collegiale, alcune conclusioni interessanti sulle ragioni che hanno dato l’impulso a volersi confrontare con la tradizione, per poi trasformarla in qualcosa di ancora molto ben riconoscibile, ma nello stesso tempo profondamente originale.

L’incontro è dedicato a insegnanti, educatrici e educatori, genitori, appassionati.

*Si occupa di letteratura per l’infanzia dal 1997. Ha collaborato a lungo con i suoi progetti di promozione della lettura con scuole e biblioteche. Dal 2011 scrive su Lettura candita, un blog in cui si ragiona di libri. Da anni cura progetti di formazione e aggiornamento per insegnanti,  bibliotecari e cultori della materia. Dal 2013 lavora nella casa editrice Orecchio acerbo