La ECO DI PAROLE parla di parole! Parole nascoste tra le pagine di un libro, parole sussurrate che a volte fanno male al cuore, parole necessarie per raccontare il bello e il brutto della vita. Parole che scuotono coscienze, che fanno riflettere. Parole che facciamo nostre con le storie che leggiamo e di cui vogliamo far partecipi grandi e piccoli lettori.
FEBBRAIO 2024
Storie di vita vera.
Capita a volte di riuscire ad ascoltare i commenti che provengono dalla strada antistante la libreria. Mamme, papà, nonni, bambine e bambini che fanno capolino alla vetrina e lasciano un’impressione al vetro che ci separa.
Il più delle volte sono sorrisi affidati da lontano.
Qualche giorno fa ci è successo di ascoltare, mentre proveniva da fuori, una voce un po’ più distante, ancora nessuno dietro al vetro – “aspetta, famme vede’ se c’è ancora la libreria qui più avanti” – qualche istante e compare una signora, alcuni passi più indietro un signore (una confidenza nella loro camminata a pochi metri di distanza che li faceva sicuramente marito e moglie, perché si sa a una certa età le velocità possono essere diverse ma le intenzioni e le direzioni restano immutate!)
“Ah, ce sta ancora… questa libreria sta qua da una vita” – ha proseguito rivolgendosi al marito che intanto le si affiancava stancamente per sbirciare dentro al negozio.
Noi, da dentro, origliavamo involontariamente. E sorridevamo. Di orgoglio e di paura.
Di paura, sì, perché ascoltare quel “se c’è ancora la libreria” tocca corde delicate, punzecchia le montagne russe che in questo lavoro affrontiamo.
Avete presente quando dopo un giro vorticoso sull’ottovolante si scende e ci si ritrova a piangere di euforia, ansia, gioia, divertimento? Tutto insieme. E piangi e non c’è un perché, sai solo che il tuo posto non si è sganciato lanciandoti in aria e al momento sai che sei scesa e sei ancora tutta intera.
Sei ancora tutta intera.
Ogni tanto le libraie vivono un giro sulle montagne russe. E piangono. Di euforia, ansia, gioia, divertimento.
Eco di FATA c’è ancora!
Siamo in terza elementare, abbiamo 8 anni e siamo ancora qua. Per chi passa spesso a salutarci e per chi dopo qualche tempo è curioso di sapere se ci siamo ancora.
Sì, ci siamo!
Dicevamo, sorridevamo nell’ascoltare segretamente la signora curiosa di noi. Sorridevamo di orgoglio perché sentir pronunciare “questa libreria sta qua da una vita” scatena un moto di fierezza che un po’ ripaga il pianto, le difficoltà e dà un grande abbraccio alla fatica gioiosa di aver dato vita alla nostra Eco di FATA.
Ci dicono che siamo un presidio culturale, un punto di riferimento, un luogo che cura. Noi arrossiamo quando ci viene detto, ringraziamo e a volte pensiamo che sia anche troppo quello che ci viene testimoniato. Quando vediamo tutto nero pensiamo anche che siano solo parole, ma come tutte le parole belle, sono quelle in cui ci rifugiamo quando non tutto va come vorremmo.
Quando sbagliamo, quando non cogliamo i cambiamenti in tempo, semplicemente quando siamo stanche. E da quelle parole ripartiamo.
Per nuovi obiettivi, nuovi incontri, e perché no nuovi errori. Che siano sempre nuovi gli errori. Mai gli stessi!
Abbiamo una novità e questa nostra newsletter è un luogo della condivisione, qua dove le parole diventano un’eco. Pensiamo sia il nostro spazio giusto per raccontarla
Poco più di un anno fa è nato il progetto Anche Gli Adulti Leggono, il nostro circolo di lettura dedicato agli adulti. Ci vediamo una volta al mese e con la scusa di un libro letto di cui parlare (ahahahahah) abitiamo convivialmente la libreria con un aperitivo collettivo. Si sta insieme, facciamo amicizia, rinsaldiamo ogni volta relazioni. Il libro intorno a cui ci incontriamo è il polline di noi piccole api operose, di masticazione e di riflessioni!
E’ un momento irrinunciabile, mese dopo mese. E siamo tante e tanti.
Sentire dentro di noi una nuova passione e vederla negli occhi di tutte e tutti i partecipanti al club ha dato vita a una nuova foglia del nostro albero.
Così, a salutare l’ingresso di mamme, papà, zii, amici, nonne, adulti tutti, si staglia oltre la soglia un nuovo piccolo scaffale, piccolo ma selezionato: libri dedicati ai nostri amatissimi young adult (se noi abbiamo 8 anni vuol dire che le bambine e i bambini di un tempo sono ormai adolescenti vibranti!) e agli adulti.
La nostra sfida al genere di Varia (così si chiama) è iniziata. Il giro delle montagne russe si è fatto più lungo e tortuoso.
Più affascinante.
Cosa troverete entrando in libreria?
La narrativa young adult che ci piace. Quella che riconosce l’adolescenza come un’impronta indelebile nelle nostre vite. Quella che non ha paura di trattare temi tosti, brucianti, perché ragazze e ragazzi non ne hanno paura; quella che attraversa l’amore, le sue colline e le sue burrasche riconoscendolo come un sentimento che crea e distrugge e che proprio per questo ha necessità di penne sensibili che non fanno sconti a un’età che di sconti non ne vuole. Troverete i libri di Gabriele Clima, di autrici e autori del nord Europa, Le anime scalze di Geda e l’asprezza di Antonio Ferrara, gli Stati Uniti che da più di 40/50 anni coltivano, generazione dopo generazione, un immaginario collettivo.
E poi ci sbizzarriamo con la narrativa destinata a noi adulti. Delle tante novità in uscita ogni mese, scegliamo. Dei nuovi classici, scegliamo. Tra le belle penne contemporanee, scegliamo. Della letteratura orientale, scegliamo.
Storie di donne.
Racconti di genere dal ritmo serrato
Le storie che si fanno Storia.
La paura dei maestri dell’horror.
La poesia. Che da noi (accidenti a noi) non manca mai.
Ombre che si svelano. Pagine che una volta finite ci lasciano un po’ orfane dei personaggi incontrati. Incipit che ci fanno battere il cuore e ci fanno rimpiangere porzioni di tempo per continuare la lettura.
E questa ricerca ci fa scoprire libri intensi che forse non avremmo scovato.
Che meraviglia scoprire lo stile che muta in una scrittrice, di storia in storia; i temi che ritrovi nello stesso scrittore, libro dopo libro.
E poi ci sono i libri che non scegliamo, perché sono un po’ scritti nel nostro dna di luogo aperto al confronto, fatto del dire ma anche e soprattutto dell’ascoltare, e quindi non possono che esserci! Non hanno necessità di essere scelti. Ci sono, punto e basta. Tra questi spicca la colonna dei titoli che ci ha lasciato Michela Murgia. Non per i contenuti (ma anche sì), non perché sono le sue parole che restano (ma anche sì), ma perché ciò che del suo pensiero resta, e condividiamo, racconta di un’essenza più alta:
…quando qualcosa non vi torna datemi torto, dibattetene, coltivate il dubbio per sognare orizzonti anche più ambiziosi di quelli che riesco a immaginare io.
La mia anima non ha mai desiderato generare né gente né libri mansueti, compiacenti, accondiscendenti.
Fate casino.
(Dare la vita – Michela Murgia – Rizzoli – 2024)
I libri servono anche a questo.
A fare casino.
Insieme
Ti aspettiamo per parlare, per sbirciare, per suggerire. Noi ti aspettiamo.
E…abbiamo una sorpresa su cui stiamo lavorando. Ora la immaginiamo. Domani diventerà realtà…
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